Papa Francesco dice che “Viviamo in una terza guerra mondiale combattuta a pezzi”. Ci sono violenze e conflitti in moltissime parti del mondo, e questi conflitti hanno come vittime sempre più i civili, gli indifesi, spesso i più poveri, gli inermi, quelli che hanno meno voce.
Le conseguenze sono le migliaia di morti, un numero enormemente maggiore di feriti, mutilati, orfani, stanno accadendo catastrofi sociali, ambientali che costringono a condizioni di vita inumane.
Questo stato di cose è il presupposto per enormi esodi di massa, con con il conseguente sfruttamento economico di questo dramma.
Da che parte stare? E' la domanda che ci impongono costantemente i media, la politica, e nello scegliere ci ricordano costantemente di valutare da che parte del mondo sei nato, e qual è la scelta migliore per il tuo interesse.
E' questa logica che ha portato alla situazione attuale; ogni guerra, ogni conflitto, non parte senza ragioni, si parte sempre da piccole cose: qualche centesimo sul prezzo del gas, o del litro di benzina, qualche ettaro in più da coltivare a frutti che si venderanno in Europa o all'altro capo del mondo; sono piccole ingiustizie, che aumentano sino a diventare grandi drammi sociali. Con egoismo e ignoranza si è arrivati a quello che vediamo oggi.
Da che parte stare? Non ci può essere alcun dubbio su questa scelta.
se si ha sete di equità e giustizia, si sta sempre e comunque dalla parte delle vittime, degli oppressi, degli indifesi.
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