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  • Immagine del redattorePaolo Carlesso

Tabula rasa

La tabula rasa è un’illusione buona solo per raccogliere i voti degli sprovveduti, o prima o dopo si svela tale e tutte le promesse cadono una ad una. Ci hanno già provato in molti ad usare l’odio contro tutto ciò che ci circonda, per costruire il “nuovo”. Questo è solo il segno di una stupidità ciclica che ritorna alla grande ed alla piccola scala. Non esiste il foglio bianco, non esiste una tabula rasa, una città non si demolisce per poi ricostruirla ciclicamente. Si parte sempre dall'esistente, da quello che è già stato fatto, il nostro apporto non potrà mai essere il primo e con ogni probabilità non sarà il più significativo, ma dobbiamo fare in modo che vi sia, e per far ciò occorre vincere le paure. Cosa si può mai costruire con la paura, o infondendo paure e desiderando sempre un nuovo inizio? Per costruire occorre il coraggio delle scelte, il coraggio e la perseveranza nella formazione personale per saper riconoscere le cose positive, per riconoscere i valori e saper battersi per essi, il coraggio di accettare l’imperfezione nostra ed altrui. Non è serio per un uomo di Stato dire che tutto ciò che è stato prima di lui è sbagliato, sia perché lui è “figlio” dello Stato, sia perché è ed è stato, con il suo voto e con il suo agire, attore ed autore dello Stato. Questo non vuol dire che non si debba cambiare, tutt’altro, ma il cambiamento si attua con le idee, con le azioni e con il lavoro.






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